Inutile negarlo, è la prima dichiarazione del Presidente dei commercianti Padovani Nicola Rossi che di fronte all’assemblea dei collaboratori e dei dirigenti provinciali della Confesercenti per i tradizionali auguri di fine anno, ha commentato la decisione del Consiglio Regionale Veneto sulle aperture domenicali e sul blocco nell’apertura di nuove strutture della grande distribuzione, piuttosto che le cinquantadue previste dal decreto Monti meglio le venti della Coppola.
E’ sicuramente un boccone amaro che non ci piace, ha dichiarato Rossi, ma è chiaro che il grande tema in discussione oggi è: chi ha le competenze in materia di commercio e cioè se la regione o lo Stato.
Sicuramente il momento è uno dei più difficili che la piccola distribuzione stia vivendo, ha proseguito Rossi, ed il fatto che la Regione attraverso l’Assessore Coppola e soprattutto l’intero Consigli Regionale abbia voluto ribadire la propria competenza in tema di commercio ci sembra una, anche se piccola risposta positiva.
Sicuramente è da ascrivere al lavoro fatto dalla Confesercenti, ha proseguito Rossi, l’approvazione di una moratoria generale sulle nuove aperture di grandi superfici di vendita approvata sempre ieri dal Consiglio regionale.
Con questo provvedimento si bloccano le aperture, anche se solo per un anno o fino alla approvazione della nuova legge regionale sul commercio, in pratica colossi come il parco commerciale di Limena, il centro Commerciale di Due Carrare o ancora gli ipermercati richiesti da Monselice e da Boara Polesine , rimangono al palo, in attesa di nuove regole che finalmente armonizzino la rete commerciale con l’urbanistica. Ma anche Veneto city dovrà attraversare una pausa di riflessione.
La nostra battaglia, continua Rossi, in difesa del prezioso tessuto sociale dei c entri storici la cui vivacità è garantita dal piccolo commercio, il nostro impegno per una legge Regionale sul Commercio che impedisca ai comuni , affamati di nuovi introiti, di programmare grandi centri commerciali che coinvolgono territori ben più ampi di quello comunale.
La lotta della Confesercenti affinché , come ha dimostrato l’esperienza fino ad ora, la si finisca con deroghe e megacentri che hanno impoverito il tessuto urbano uccidendo migliaia di esercizi commerciali con gravi e costose ripercussioni nello stesso tessuto sociale.
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